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LA TRENTADUESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
6 - 7 Settembre 1982
IL PERCORSO
Gargnano - Torbole - Sirmione - Gargnano
I CONCORRENTI
274 partiti 268 arrivati

IL VINCITORE
GRIFO  Tim. MARCO HOLM C.V.G. I-81-1

La trentaduesima Centomiglia ha trascorso il giorno successivo a quello della sua vicenda agonistica, il giorno dei commenti e delle premiazioni, quello nel quale si può ascoltare la vicenda di una Centomiglia diversa per ognuno di quelli che si sono classificati e che sono stati centottantaquattro.In piazza a Bogliaco c’era Grifo al posto d’onore con a riva il gran pavese, Grifo di Gian Antonio Tita vincitore sul Garda e in Europa, Grifo che con due consecutive vittorie in questa regata ha creato le basi ad una epopea come fu già per Violetta e per Cassiopea.

Il pronostico per questa trentaduesima Centomiglia era incondizionatamente per una alternativa fra Grifo o  Farrneticante. Si trattava di vedere come Marco Holm e Luciano Lievi ed i rispettivi equipaggi avrebbero interpretato il tema tattico della regata che, per Grifo  era particolarmente difficile dal momento che si giocava anche la conclusione della Coppa Europa dei laghi. Il pronostico teneva ancora conto delle possibilità di Albatros e di Killer Whale, da noi definita la barca della Centomiglia 1983, indicava di guardare con attenzione Mira la barca dell’austriaco Raudaschl, un timoniere con una tradizione di olimpiade, campionati del mondo ed europei. Ancora concedeva il ruolo di outsider ad un certo numero di imbarcazioni che erano Uragan, Ines, Non si sa mai, Xenophon e Cassiopea, Mr. Cello. Altre imbarcazioni, in particolare quelle conosciute dei tedeschi, venivano considerate comprimarie anche se di tutto riguardo.

Il gioco sull’acqua ha rispettato queste indicazioni almeno in gran parte. In una Centomiglia bellissima, che è in pratica ricominciata ad ogni passaggio di boa vedendo rivoluzionata una classifica che pareva ormai consolidata, Farrneticante è andato a fare la sua regata di attacco come era giusto che fosse. Grifo gli si è messo dietro e così gli altri. A Torbole flessione di vento, avversari che

recuperano, l'inizio di una seconda fase di regata piena di emozioni con Grifo  che non « marca » Albatros ma Farrneticante, con tutti e due che vanno in zona di aria scarsa, con altre barche che vengono alla ribalta decise come Ines di Sangiacomo e Ballarini, come Mira di Raudaschl, come Albatros di Fehlmann.

A questo punto Grifo poteva aver perso la Centoiniglia. Ma Grifo, come dicevano una volta, è caro agli dei. E’ riuscito a districarsi dalla zona di pericolo quasi irridendo a Farrneticante che invece ci è rimasto. A quel punto era evidente che Grifo era più che mai nel pronostico. E. così è stato mentre Farrneticante pur rimontando ha avuto definitivamente tarpate le ali quando nel basso lago il suo albero si è spezzato nella parte terminale, cosa che lo ha messo fuori gioco pur consentendogli in qualche modo di concludere.
Dunque Grifo ha vinto anche se la sua prestazione non può dirsi impeccabile. E’ un’ombra piccola, il frutto di una distrazione o, se si vuole di una deconcentrazione rispetto al tema tattico. In questo frangente lo ha soccorso la buona sorte, elemento decisivo di ogni vicenda umana, lo hanno soccorso ancora la perizia del suo equipaggio che l’errore, immediatamente compreso ha richiamato all’ordine, lo hanno soprattutto sorretto le sue qualità tecniche che, nelle condizioni incontrate nella navigazione su Sirmione ed alla prestazione perfetta e pulita, scevra di errori. Ballarini e Fehlmann hanno fatto di meglio: non era sufficiente ed oltre il meglio non era loro consentito di andare.

Con il glorioso Xenophon, sempre temibile ad onta degli anni, con Mira, Amigo Nuovo sono stati eccellenti protagonisti. Mira, soprattutto, è stata portata da Raudaschl con bravura a tratti deliziosa. Killer Whale è mancato nel finale. Rochat non conosceva il lago ed ha avuto i suoi problemi. Hanno un poco deluso Uragan di Castellani e Non si sa mai con Fezzardi. Abbiamo visto abbastanza bene Mr. Cello 2. Per Farrneticante la nostra solidarietà. Mentre Grifo l’anno passato aveva esorcizzato il Gorla il colpo non è riuscito a Farrneticante protagonista suo malgrado di una cabala che si ripropone. Solidarietà anche a Cassiopea, alla sua sportività, alla sua dignitosa prestazione.

                                                 

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Grifo di Tita

Albastros di Fehlman

Ed eccoci finalmente agli altri protagonisti, quelli che in fondo, divisi in tante classi fanno la struttura portante della Centomiglia.

Caprini ha vinto nella Crociera A fino a 7 metri mentre il Super Staq di Rossi si è aggiudicato il successo - nella Crociera B. Vittoria tedesca nella Crociera C che ha visto Ostermeier precedere il Geki di Marco Nulli e Stefini. I tedeschi Walter e Key si sono imposti nella Crociera. D. Il primo italiano è stato Lorenzini con il Delizia. Plaukos 2 di Rossi e

Arcadia 2 di Stoekli hanno vinto nella Crociera E e nella Crociera F.

Quanto alle Libere nel gruppo A ha vinto lo svizzero Favre davanti ai gargnanesi Galloni e Filippini. Nel gruppo B affermazione del tedesco Huber davanti a White Falcon di Damiani. Raudaschl con Mira, ha conquistato il trofeo delle libere di gruppo C precedendo Amigo Nuovo e Mr. Cello 2 di Colosio. Il gruppo D è quello di Grifo.

I raggruppamenti di H-Boat e Sprinta Sport hanno visto prevalere i tedeschi Thomas e Iubile mentre fra i Soling Veronesi è stato ancora una volta protagonista con Avanzini al secondo posto.

Questa Cento miglia ha avuto un altro aspetto positivo, quello cioè di riportare in regata le imbarcazioni IOR in numero abbastanza consistente. E quanto allo IOR è da registrare nella VII classe la bellissima affermazione di una barca che viene dal Sebino e cioè Don Chisciotte portata al successo da Enrico Quaggiotti timoniere di 470. Ha dominato lo Stag di Barbi e le barche di Mondini, Neroni, Scipioni. La Micela, Danesi, Alberti, Wolfgang, Herl brandt.

Anche nella VI IOR affermazione di un timoniere iseano- E’ Elio Sina che ha condotto alla vittoria fra le barche di questa classe Teneramente di Pancera. Il vecchio Sula di Zanca ha dominato le barche della V classe, anche quelle dì progettazione più recente. E da ultimo parliamo di Angelo Goffrini e del Perché No suo e di Benasi. Ha vinto anche quest’anno, splendidamente (è 250° in classifica generale) battendo il Wahoc di Sedelmeier, un DBI ufficiale, e Fair Lady di Lipp. un altro tedesco. Le sua è una affermazione di preciso significato tecnico.

Ed è tutto. La trentaduesima Centomiglia è gia storia di ieri. Ora gli anni del Grifo sono due. Quali saranno i prossimi è l’interrogativo sia d’ora affidato alla trentatreesima edizione di questa regata.

 

LA TRENTATRESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
6 - 7 Settembre 1982
IL PERCORSO
Gargnano - Capo Reamol- Campione- Gargnono- Desenzano -Gargnano
I CONCORRENTI
231 partiti 225 arrivati

IL VINCITORE
Opni di Alani Golaz

Tra i due litiganti vince l’esordiente Opni

Grifo e Farrneticante hanno dato vita ad una vera e propria match-race lasciando via libera al nuovo progetto di Bruce Farr. 231 i partecipanti. Nelle classi IOR si affermano i campioni nazionali Skorpion e Wing

La 33° edizione della Centomiglia, disputatasi come consuetudine sull’intero periplo del lago di Garda, è stata vinta da Opni, la nuova imbarcazione progettata dal neozelandese Bruce Farr e costruita negli Stati Uniti con un nuovo sistema alveolare di Kevlar ed Honeycomb. Più che la sua potenziale velocità impressionante in verità solo quando il vento cala sotto i 6-7 nodi, Opni ed il suo equipaggio, comandato dal banchiere svizzero Alain Golaz, devono però ringraziare le altre due imbarcazioni che portano la firma di Farr, e cioè Grifo e Farrneticante, che a tre quarti della regata, quando si trovavano in testa al gruppo dei 231 scafi, hanno deciso di darsi battaglia quasi che la Centomiglia fosse una match-race tipo la Coppa America.
Le condizioni per dare vita al duello c’erano praticamente tutte, a cominciare da due di Azzurra, i prodieri Lorenzo Mazza e Nicky Mosca, imbarcati su Grifo, condotto dal velaio toscano Marco Holm.
Di contro quelli di Farrneticante avevano di certo il dente avvelenato, sia per le due consecutive sconfitte subite gli anni passati sia perché fino a quel momento, quando il vento aveva soffiato con regolarità, avevano ampiamente dominato la gara con Grifo e Farrneticante impegnati nella loro battaglia, gli altri, cioè Opni e il nuovissimo progetto dello studio Sciomachen Avant Garde, hanno pensato bene di scegliere una rotta diversa ma, mentre Opni ha orzato decisamente al vento, quelli di Avant Garde, anche per una avaria alla barra del timone, hanno cercato di mantenere il contatto con gli uni e con gli altri.
La fortuna, ma molti esperti del vento del lago dicono anche la logicità, ha premiato l’equipaggio di Opni, visto che solo dalla riva veronese, quella appunto dove si erano diretta l’imbarcazione di Alain Golaz, poteva arrivare una brezza in quella precisa ora. Opni se n’è così andato via indisturbato ad una velocità decisamente sostenuta.
Nella sua scia si è portato tutta una serie di scafi che fino ad allora avevano navigato nelle posizioni di rincalzo.
Sul traguardo posto di fronte alla villa settecentesca del Palazzo Bettoni a Bogliaco di Gargnano, dietro a Opni si sono presentate nell’ordine Zoè, altro scafo svizzero, in verità la vecchia imbarcazione di Golaz, il tedesco Amigo Nuovo di Rudy Magg, il Cino Ricci della Germania Federale, l’olimpionico austriaco Hubert Raudaschl con il suo scafo Mira e Ines di S,angiacomo e Ballarini, uno scafo costruito e progettato da Santarelli, prima delle imbarcazioni italiane.Grifo e Farrneticante hanno a loro volta chiuso in quindicesima e sedicesima posizione.Nelle altre classi, quelle che non possono competere per il successo assoluto che tanta notizia fa sulla stampa locale e non riescono a meritarsi l’applauso del sempre numerosissimo pubblico, c’è da segnalare la bella prova di Accellerare suonando, un self costruzione di Edoardo Calzavecchia, nella libera fino a 850; di Giuseppe Veronesi nella classe olimpica dei Soling; di Farrfo]lie di Gianni Galloni nella classe Crociera fino a 7,50 metri e di Chicca di Cristina Coltri nella Crociera fino a 8 metri.Poche ma qualificate le imbarcazioni delle classi bR. Due campioni nazionali in carica si sono infatti imposti in due delle tre Classi.

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Nella V° e VI° ha vinto Skorpion davanti ai due ex campioni della VIa: Teneramente e M &B. Wing 34, l’ultimo progetto di Luca Taddei nella IV° , mentre tra i Mini ha avuto la meglio il Dralckar, uno Stag 24, che ha battuto l’altro Stag, Ki]]er e il Rivetto Nontiscordardime.
Le classi monotipo, oltre ai Soling, erano tre. C’erano gli Sprinta Sport della Dehler con equipaggi tutti stranieri, i Fun tra i quali si è imposto Dino Marconi davanti a Giampi Curami e Chicca Canoni, infine il nuovo Asso 99 di Ettore Santarelli, il progettista dello Strale e costruttore di molti dei protagonisti di questa regata.
Il migliore è stato Armando Vezzola con Azzurrodue davanti a Gallinella di Bertasio e Spinello Again di Pisa.La storia della 33° Centomiglia finisce qui. Per il prossimo anno si annunciano molte cose nuove.Si parla di uno scafo firmato dal californiano Doug Peterson e uno dallo studio di Andrea Vallicelli. Una cosa è comunque certa: la Centomiglia del Garda nella sua pur poca tecnicità riesce a catalizzare l’attenzione delle firme più prestigiose del mondo velico internazionale.Chissà cosa succederebbe se gli organizzatori riuscissero ad inventare qualcosa un tantino più tecnico e che possa far apprezzare maggiormente la prova delle imbarcazioni più piccole?

LUCIANO MAINARDI

Centomiglia bellissima, incredibile, assurda, inconsueta fin dalla partenza, quasi senza aria, in poppa e sotto un cielo di piombo. Il candidato al successo assoluto è cambiato molte volte sull’acqua, molte volte qualcuno ha sperato e gridato evviva, altri hanno imprecato alla sorte ed all’errore. Ed alla fine ha vinto lo svizzero Opni perchè, per quanto la 33é Centomiglia sia stata inconsueta, bellissima, incredibile ed assurda ha rispettato una delle sue caratteristiche, quella secondo la quale essa si decide nel basso lago. Dietro ad Opni che ha concluso in un autentico trionfo di folla ed in un tripudio di felicità da parte del suo equipaggio, dietro ad Opni splendidamente condotto da Golaz e Firmenich ed a Bogliaco, sulla boa decisiva alle 17,33 si sono piazzati Zoè, un’altra imbarcazione elvetica, il tedesco Amigo Nuovo, l’austriaco Mira, l’italiano Ines di Sengiacomo e Ballarini, lo svizzero Albatros, lo sfortunatissimo Avant Garde, i tedeschi Gustav Gans e Shogun, Uragan di Castellani, Nonsisamai di Fezzardi e Pecchetti, Touring Gt, Papperlapap, Mister Cello, Grifo e Farrneticante.
La prima parte della regata, quella da Torbole a Gargnano, doveva essere una bolina ed è stata invece una poppa. A Torbole Farrneticante condotto splendidamente era primo alle 10,50 seguito da Grifo, Opni, Ines, Avant Garde, Albatros, Mister Cello, Papperlapap, Nonsisamai, Mira, Zoè.

Gioco fatto per le due imbarcazioni di Farr l’interrogativo pare di si. Sono prima e seconda a Gargnano dopo il ritorno da Torbole compiuto tutto in navigazione di bolina. Hanno a ridosso Avant Garde ed al più sembra che il successo debba giocarsi fra queste tre barche. Quelli che seguono e che sono Mister Cello, Opni, Ines, Nonsisamai, Uragan, sono lontani, molto lontani. Grifo scende verso Sirmione sulla veronese, Farrneticante preferiscè la costa bresciana, Avant Garde naviga in centro lago. Più di una volta Grifo sembra tagliato fuori dalla lotta ed ogni volta rinviene sui due avversari. Più di una volta Avant Garde sembra primo, ma pare anche un’illusione. Più di una volta Farrneticante, sembra a riprendere la marcia invincibile che aveva caratterizzato la prima metà della regata, ma ogni volta ci si accorge che gli altri sono sempre con lui.

A Sirmione i tre arrivano in boa da tre direzioni diverse ed il primo è Grifo. La voce che sia caro agli dei si ripropone a conferma. Grifo è primo a Sirmione quando sembrava avesse fatto harakiri. A un minuto di vantaggio su Farrneticante e vuoi dire che gli ha mangiato con il tempo un lago d’acqua. Avant Garde è a sei minuti da Grifo e quindi a cinque da Farrneticante. Opni è a un minuto da Avant Garde perciò quarto, ma con l’aria un poco persa. Quattro barche alla ribalta e cioè le due che hanno avviato un certo periodo nella storia della Centomiglia e le due barche del futuro, cioè Avant Garde, il progetto Shomachen dei Baldini, di Carlo Clerici, di Gosio e Pancera e lo svizzero Opni, cioè la nuova concezione di Farr.
Il harakiri di Grifo, scongiurato da Bogliaco a Sirmione, era invece soltanto rinviato. Grifo risale il lago andando verso Dunano. Farrneticante lo segue. Da questo momento la 33° Centomiglia entra nella sua fase decisiva, da questo momento accade di tutto, con una rotazione di avvenimenti che neppure il miglior regista avrebbe potuto immaginare ed allestire. Grifo e Farrneticante hanno tirato il bordo suicida, il bordo dal quale non c’è praticamente ritorno.Avant Garde viene su lentamente con Opni, quelli che erano arrivati a Sirmione in tempo dopo i primi quattro risalgono scapolando la punta della penisola e facendo prua verso san Vigilio.Anche Avant Garde ed Opni vanno all’orza ed entrano in un vento fresco e bellissimo. Avant Garde allunga il passo con propotenza. Opni progressivamente perde terreno. La Centomiglia a questo momento pare proprio di Avant Garde.

Ed ecco che la barra del timone del progetto Schomanchen si spezza. Ne esce una gran straorzata con l’equipaggio che piomba giù da sopravento. La barca continua a marciare dopo ripreso l’assetto regolata con le vele e con Santella che tiene con le mani il piccolo troncone rimasto.
Fausto ed altri improvvisano una barra con una pagaia. Opni si rifà sotto ma per entrambi l’aria cede. Gli altri intanto sulla costa veronese vengono su ad incredibile andatura. Dietro ad Avant Garde che sta ancora rimediando il suo timone Opni capisce, punta sulla costa veronese, entra nell’aria e va via come un razzo perchè quella, oltre tutto è proprio la sua aria. Avant Garde resta li per il tempo necessario agli altri ad andarsene verso la vittoria o una soddisfacente classifica.

Grifo e Farrneticante sono condannati. Cosi la 33° Centomiglia vede il trionfo di Opni, un trionfo decretato da un mare di folla a terra e sull’acqua, un trionfo che appena dopo il Goria sembrava cosa assolutamente imprevedibile. La 33° Centomiglia è andata dunque cosi quanto al discorso dei vincitore assoluto. Ha detto che Opni e Avant Garde sono precise realtà. Ha detto che mentre Opni ha dei limiti il progetto Schomachen invece cioè Avant Garde, molti di questi limiti non li ha, è una barca di valore quasi assoluto, una barca che, comunque, anche se tiratissima ha ampie tolleranze rispetto alle condizioni dei campi di regata.Ha quindi confermato, questa Centomiglia, che l’indirizzo di Farr e di Schomachen è valido. Essa ha ancora detto che anche Grifo e Farrneticante possono continuare ad essere però barche vincenti. Lo hanno dimostrato nella prima parte della regata e nella prima metà della seconda parte della regata stessa. Non si possono tuttavia compiere errire per eccesso di presunzione come è accaduto a Grifo ed a Farrneticante, non si può ritenere cioè di essere loro e solo loro le barche della Centomiglia, di essere loro in sostanza la regata, nessun credito avendo per gli avversari.
Il loro match race non può essere giustificato dall’esigenza tattica, con la necessità essendo alla testa della regata di controllarsi. Questo è solo un aspetto della tecnica, perchè bisogna anche guardarsi intorno e capire quello che fanno gli altri e perchè lo fanno. Considerare gli avversari come inesistenti è certamente presunzione ed errore, un errore che non avrebbero dovut( commettere. Sono state eccellenti le prestazioni di Zoè, Amigo Nuovo, Mira, Ines, sempre affacciata alla ribalta delle prime posizioni, di Albatros, di Avant Garde, grande e sfortunata, di Gustav Gans, Shogun, Uragan e Nonsisamai condotto da Fezzardi con eccezionale perizia e con scelte sempre tempostive, un Nonsisamai che ha rotto anche il fiocco nella prima parte della regata ed in un momento del tutto critico, rimediando alla circostanza con bravura.

Mentre telefoniamo in molti hanno già concluso questa 33° Centomiglia. Anche Cassiopea dignitosamente al 30esimo posto.

La 33° è stata una Centomiglia bellissima, incredibile, assurda ed inct,nsueta. Erano in molti ad inseguire la vittoria e questa è toccata proprio ad Opm, l’oggetto planante non identificato, quell’Opni sui quale dopo il trofeo Goria qualcuno aveva anche fatto dell’ironia. Gli svizzeri sono tornati sul gradino più alto del podio della Centomiglia, quasi lo hanno monopolizzato. E questo è bene per la Centomiglia. Grifo e Farrneticante non sono morti e forse hanno imparato una lezione. Avant Garde è una realtà. Poi arriverà il pro. getto di Petterson.

La 34° Centomiglia sarà ancora più difficile.

Continua la trentaquattresima Centomiglia

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