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LA TRENTAQUATTRESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
7-8 Settembre 1982
IL PERCORSO
Gargnano - Limone -Gargnano - Campione - Gargnano -Desenzano -Gargnano
I CONCORRENTI
201 partiti 196 arrivati

IL VINCITORE
AVANT GARDE di Luca Santella

AVANT GARDE «BRUCIA» CASSIOPEA 2 NELLA CENTOMIGLIA

I due velocissimi scafi, timonati rispettivamente da Luca Santella e Bruno Fezzardi, hanno dato via a un entusiasmante duello nella a edizione della famosa regata gardesana. Clamorosa débàcle delle nuove imbarcazioni di Bruce Farr, costrette al ritiro nelle prime fasi della comptetizione. Farmeticante di Luciano Lievi ha sfiorato per poco un’incredibile vittoria nella parte conclusiva.
La Centomiglia è tornata ad essere un affare gardesano; svizzeri e tedeschi tornano a casa sconfitti e un po’ delusi, visto che speravano di far man bassa dei vari trofei.Avant Gard è riuscita a far riscoprire il piacere di un successo tutto »made in Italy»; dal progettista (il bolognese Sciomachen) al costruttore (gruppo Baldini di Ponte San Marco), dall’equipaggio alle vele della Murphy & Nye Italia.Per gli amanti delle statistiche ricordiamo che l’ultima barca italiana al 100% che ha vinto la Centomiglia è stata Septembre, il Falcone di Gino Filippini nel 1976.

Avant Garde si è rifatta delle delusioni patite l’anno passato, quando perse la regata per un banale incidente al timone; in quest’occasione le doti del modernissimo progetto di Sciomachen si sono rivelate maggiori del previsto.Tra l’altro la fortuna ha voluto che lo scafo vincitore dovesse imbarcare 200 kg. di piombo per superare la prova di raddrizzamento predisposta dal regolamento della Centomiglia. Tutto sommato quei chili in più sono serviti nella prima bolina con vento forte, visto che nessuno degli «addetti ai lavori» si sarebbe aspettato di vedere Avant Garde così avanti nella parte iniziale della regata.
Ora parliamo un attimo con Luca Santella, nazionale 470 e collaboratore della veIena Murphy & Nye; fatto curioso, il giovane velista ha ricevuto come premio per la vittoria di classe un buono-acquisto presso una veleria svizzera! Sembrava una burla alla toscana...
Il ventunenne livornese (secondo velista toscano a scrivere il suo nome nell’albo d’oro della Centomiglia dopo Marco Holm) ci racconta la sua regata: ».. .E stata dura sino alla fine, perché la tensione e la stanchezza si accumulavano di ora in ora. Non è stata una regata facile anche per i meriti di Cassiopea 2, un avversario davvero forte. Come danni dobbiamo lamentare la perdita di due spinnaker, uno al mattino e uno nel tardo pomeriggio (n.d.r. quest’ultimo in assoluta bonaccia!), ma sono danni da mettere in preventivo in una Centomiglia come questa. I miei programmi futuri? Ne riparleremo, adesso voglio godermi la vittoria».

Luciano Lievi ancora una volta non è riuscito ad aggiudicarsi la Centomiglia; ha condotto il suo Farrneticante a una bellissima rimonta nel basso lago e per poco non riusciva a sorprendere Avant Garde nel finale. Il secondo posto però non sembra averlo troppo soddisfatto: «... Senza la rottura del Jib saremmo stati primi a Capo Reamol e forse le cose avrebbero preso una piega diversa.
Con un pizzico in più di fortuna potevamo anche vincere: quando ho visto che »camminavamo» bene sottocosta pensavo fosse la volta buona, ma evidentemente sarà per un’altra occasione».
Se Lievi non è l’immagine della felicità, Giancarlo Ballarini, timoniere dell’Ines è quasi raggiante: »... Siamo andati bene,malgrado in mattinata abbiamo perso un uomo in acqua e rotto la prolunga del timone. Del resto non possiamo competere con le ultime barche: sono troppo leggere per noi. Comunque si siamo difesi in maniera onorevole e arrivare quarti alla Centomiglia è sempre un buon risultato...».
Gerard Gautier, velaio e timoniere (insieme a Claude Fehlmann e al finnista Philippe Cadis) di DF Design, si prepara a tornare in patria con tutto il resto della comitiva elvetica che quest’anno non è stata troppo fortunata: «... Sono cose che capitano: abbiamo dominato tutte le prove prima della Centomiglia e adesso torniamo a casa senza l’alloro più prestigioso. Si vede che la vostra tradizione (n.d.r. si dice che il vincitore del Trofeo Gorla non possa ripetersi una settimana dopo) ha qualche valore. Niente di male: ritenteremo l’anno prossimo...».

 

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                                                                                Avant Garde

Un altro ritirato è Azzardissimo; i resti di quello che era un nuovissimo timone in Kevlar e carbonio suscitano notevoli perplessità tra i membri dell’equipaggio. Paolo Brichetti, campione italiano 420, ci spiega cos’è accaduto: »... Stavamo provando un bordo prima della partenza e improvvisamente la barca ha subito qualcosa di simile a un violento scossone. Ci siamo ritrovati senza timone: la cosa ha dell’incredibile! Peccato perché potevamo venir fuori alla distanza e vincere nella nostra classe...».
Arrivano finalmente in banchina gli uomini di Cassiopea 2; gli applausi scroscianti che hanno ricevuto non sono bastati, com’era facile immaginare, a consolarli per la beffa finale.
Francesco Ferrari, ex-nazionale F.D. e »braccio destro» di Bruno Fezzardi ci spiega «... Dominare la gara per tre quarti e perderla così non è piacevole. La parte finale è affidata molto al fattore fortuna; davanti a Maderno, Avant Garde ha preso una bava d’aria prima di noi e ci è sfuggita improvvisamente».

Fezzardi aggiunge: »... Errori tattici non ne abbiamo commessi durante la giornata e il fatto che con il vento forte Cassiopea 2 non abbia avuto problemi dimostra che abbiamo la coscienza a posto. Abbiamo dato il massimo, ma hanno vinto gli altri; nello sport succede anche questo...».
Oscar Tonoli e Luciano Lievi vengono a salutare il loro amico-rivale e si forma un simpatico capannello dove i tre famosi timonieri gardesani commentano tra loro la regata che li ha visti battuti nelle loro acque (offesa non indifferente) da un velista toscano.Nei loro discorsi, gli stessi degli skipper svizzeri o tedeschi si sentono già propositi di rivincita per l’anno venturo, per la a edizione della più famosa gara velica italiana in acque interne. Come al solito, insomma: finita una Centomiglia, si pensa già alla prossima.

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