Logo_La_notizia.jpg (10368 byte)



LA VENTISETTESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
10-11 Settembre 1977
IL PERCORSO
Gargnano - Sirmione - Torbole  - Gargnano
I CONCORRENTI
230 partiti 197 arrivati

IL VINCITORE
Xenophon di Fricke C.Y.C.

In piazza, quella di Gargnano, stanno festeggiando, con il rito della premiazione, il vincitore assoluto, cioè il tedesco Fricke, ed i molti altri vincitori li classe della regata più regata fra quante si disputano sul grande lago.
Una Centomiglia, la ventisettesima, sicuramente irripetibile per le sue particolari caratteristiche legate al numero dei partecipanti, alle condizioni del tempo
,alle molte sorprese, giocate in piena luce e quindi non dubbie, sino al clamoroso colpo di scena finale, che ha cambiato la faccia ad una classifica che sembrava ormai già definitiva.
Cosa sia accaduto al vertice della regata in acque estremamente vicine alla boa finale e come il tedesco Xenophon si sia aggiudicato questa Centomiglia lo abbiamo raccontato ieri. Il quaranta metri quadri di Fricke ha fatto vittime illustri che si chiamano Cassiopea e Tonoli, Aspide e Scala, Gustav Gans e Hoess, Pensa per te e Bonazzi. Una rimonta strepitosa quella della barca tedesca così come strepitosa è stata quella del Condor Centomiglia di Loda e Fravezzi che, dal ventiducsimo posto dopo la boa di Torbole, ha concluso in sesta posizione volando sia all’andata che ai ritorno nelle ariette del basse e medio lago. Nell’eccellenza delle barche fatte per la velocità pura si sono inseriti anche i due terza IQR Aran di Clerici ed Elea di Biondi, il Trias open di Achtebberg, il quarta IOR di Bonvicini, il Quartas di Werndl, il Tempest open di Sepp Hoess, l’Etchell di Gino Filippini, White Falcon di Tonini ed il Miller di Dubbini.

immagine Bogliaco.jpg (20969 byte)    Xenophon.jpg (18066 byte)

                    Xenophon in gara          Immagine di Xenophon all'arrivo

Questa Centomiglia venti settesima edizione, una Centomiglia che ha estasiato ed entusiasmato la folla ha avuo risvolti amari per quelli di Cassiopea e di Aspide. Per altro questi ultimi, durante la regata, avevano collezionato qualche errore. Pochissimi invece, forse uno, quelli di Cassiopea cui la sorte non ha certo accordato protezione. I tedeschi, comunque, questa Centomiglia se la sono guadagnata con larghissimo merito battendosi sempre da grandi maestri. Scomparso il Sinbad, per avaria, nel vento sostenuto del mattino, quelli del G. 42 hanno contenuto le folate del peler, si sono poi scatenati con le arie leggere facendo rendere al meglio la loro barca nelle sue condizioni ideali. Forse, nella scelta del bordo vincente, che è stata una intuizione e non una scelta ragionata, hanno avuto anche un pizzico di fortuna, ma non si può certo fargliene colpa soprattutto considerando che sono stati bravissimi. Si deve dire anche che già a metà regata Franco Scarpetta, un ex dell’equipaggio di Magrogiassi e Castellani, li aveva indicati vincitori.

Prima di dire degli altri classe per classe dobbiamo ricordare che come sempre avviene nelle edizioni con percorso Nord iniziale la regata si è configurata e decisa nella seconda parte cioc nel medio e basso lago. La scelta di tale senso del percorso sarà probabilmente motivo di recriminazione. Personalmente continuiamo a considerano come il percorso ideale. Non c’è differenza sul piano tecnico rispetto a quello contrario. E’ un percorso anche che ha una incredibilità di aspetti spettacolari che non possono non farlo preferire. Va invece osservato che Pabbassamento della boa di Torbole all’altezza di Capo Tempesta può forse aver influito sull’andamento della regata determinando uno spostamento orario nel quale il gioco del vento è stato diverso. E’ un’impressione che non è solo nostra ma anche di molti dei protagonisti.

LA VENTOTTESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
9-10 Settembre 1978
IL PERCORSO
Gargnano - Riva- Gargnano- Sirmione - Gargnano
I CONCORRENTI
242 partiti 186 arrivati

IL VINCITORE
Jeml'o di Felmhann C.N.M.

Dunque "Azzurrone" come un amico lo ha subito battezzato, cioè Jelmo dello svizzero Claude Fehlmann quindi un’imbarcazione della classe crociera oltre 9 metri e rotti hanno fatto sua la ventottesima edizione della Centomiglia, un’edizione quasi di valore assoluto per tutta una serie di motivazioni, per tutta una catena d’indicazioni delle quali ben pochi, con ogni probabilità, faranno tesoro.
Altrettanto gloriosamente Cassiopea dei salodiani Cobelli e Minelli e Amethyste di un altro elvetico Grobety, sono state seconda e terza. Dietro a loro Amigo di Schutz, Gustav Gans di Hoess, Xenophon di Fricke, Shadow di Hermann, Papperlapap di Wehking, L’Aspide di Scala, Sinbad di Geis, Etckell dei fratelli Bolens, Nessie di Mestel; Magyar Condor di Filippini e Loda, Taboo di Monese, Condor Linda di Palma e Perani, West Condor di Fezzardi, Burgato e Zoccarato, Snoopy di Dall’Agnola, Elea di Biondi, Stella di Kaas e Kismet di Leporati. Sono le prime venti imbarcazioni della classifica di una Centomiglia che, come già detto, è stata una storia che il vento ha scritto per quasi tutto il suo svolgimento con distratta svogliatezza saltuariamente, ma in modo non determinante, onorando la sua professionalità.

Gli svizzeri dunque per la prima volta nella storia della Centomiglia iscrivono il loro nome nel libro d’oro dei vincitori assoluti. Doveva essere un duello fra barche italiane e barche tedesche. Per altro, alla vigilia, dopo aver preso visione delle ultime iscrizioni e degli ultimi aggiornamenti dell’elenco dei partenti ci siamo permessi di dire che bisognava fare attenzione agli svizzeri. Impressione esatta se, per essere venute con due sole imbarcazioni Yeml’o e Amethvste si sono presi il lusso di guadagnare il primo e terzo posto della classifica. C’è sinceramente da dire che ben pochi li avevano presi in considerazione o li hanno presi in considerazione prima della regata e durante lo svolgimento della stessa. Tutti alla fine si sono accorti fdinalmente che non era uno scherzo e che se non fosse stato per Cassiopea irriducibile nel cercare di contenerli e batterli, gli elvetici avrebbero conquistato sia il primo che il secondo posto assoluti.
Pur osservando che Fehlmann e Grobety hanno trovato nella ventottesima edizione della Centomiglia le condizioni ideali per le caratteristiche delle loro imbarcazioni che sono a dislocamento leggero (lo si è visto dalle accelerazioni al rinfrescare dell’aria) c’è però da dire che gli elvetici non hanno sbagliato niente nella loro regata come c’è da osservare che il passaggio della boa di Bogliaco effettuato da Fehlmann a metà regata è stato un autentico capolavoro, una manovra che non è riuscita neppure ai gardesani.


Jemil.jpg (16781 byte)

Jeml'o di Femlhann

La lezione degli svizzeri

Yeml’o ed Amethyste sono due barche di progettazione diversa. Entrambe si ispirano ai Tucani e nel caso di Yeml’o è comprensibile dal momento che è firmata da Franiére e Noverraz. Il bulbo di queste imbarcazioni è di quelle che Daniele Buizza disegnava dieci anni fa per i Falconi. Cosa ci dicono i tecnici nostrani che definivano assurdi questi bulbi?

C’è poi ancora da dire che gli svizzeri hanno impartito a italiani e tedeschi ma principalmenti a questi ultimi, un’altra lezione: per vincere la Centomiglia non occorrevano acrobatici trapezi, maxi alberi e immense superfici veliche. I loro piani velici erano del tutto normali, fiocchi e spinnaker non ne hanno cambiato: era solo una questione di equilibrio.
Parlando così come abbiamo fatto fino a questo momento del vincitore e del terzo classificato siamo giunti al discorso degli sconfittti.
Sono stati italiane e tedeschi, ma quest’ultimi soprattutto. La loro massiccia offensiva è stata tale da dare alla classifica dei primissimi una particolare fisionomia, ma non hanno loro consentito l’en plein.
Quanto agli italiani una sola barca in evidenza e se qualcuno ha dei dubbi si rilegga la classifica: è l’unica barca del progetto, fabbricazione ed equipaggio italiano nelle prime dieci. Non ha più certamente il suo gran passo e noi non vogliamo dire che le sia stato tolto accettando magari l’ipotesi che gli altri siano cresciuti. Ma è un’ipotesi dura da accettare anche se gli altri sono ci sono certamente migliorati, ma non in misura da giustificare tanta differenza di rendimento.

Cassiopea ha fatto la sua Centomiglia attaccando progressivamente si è scrollata di dosso gli avversari tedeschi e l’Aspide di Scala, ma non gli svizzeri. A questo punto non le è rimasto che difendersi e sperare, ma, come già detto, Fehlmann non ha sbagliato niente ed a Cobelli è rimasto un secondo posto assoluto ed una vittoria di classe. Qualcuno ha ritenuto che il salodiano abbia commesso alcuni errori. Non siamo d’accordo. A parte la questione dell’esordio al timone di una barca così c’è che quando un mezzo è assolutamente superiore la vita è facile per tutti. Cobelli non era in questa condizione.
Non essendolo ha dovuto guardarsi da tutti.
Gli altri italiani? Negativa la prova dell’Aspide forse anche da imputarsi alle vele. Eccezionale invece la classifica finale di Etckell dei fratelli Bolens che hanno esaltato in condizioni opposte una barca adatta al vento duro. I Condor corsa di Filippini e Fezzardi sono stati eccellenti ma non abbastanza per contrastare le barche avversarie.

 

LA VENTINOVESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
8-9 Settembre 1979
IL PERCORSO
Gargnano -Torbole- Gargnano- Sirmione - Gargnano
I CONCORRENTI
228 partiti 156 arrivati

IL VINCITORE
Gustav Gans G20 di Hoss Y.C.T.

Oggi è Centomiglia: una flotta di barche quale in Italia nessuna regata riesce a raccogliere, ha preso possesso del lago. Lo occupa tutto da una sponda all’altra cercando, dell’aria, il canale migliore e sull’acqua la rotta migliore. Sta scrivendo, questa flotta, il ventinovesimo capitolo nella storia di una manifestazione che, per un giorno, riesce a fare della vela uno sport di massa. Tutto questo secondo la magia di una formula straordinariamente indovinata anche se magari con un pizzico di fortuna.
I giochi che in questo momento si stanno facendo sull’acqua del Garda hanno un tema che è quello della conquista del successo nella Centomiglia, sia questo successo quello di valore assoluto possibile ai mostri delle classi libere oppure quelli parziali nelle frazioni delle classi e dei raggruppamenti.

Ed intorno a questo tema, particolarmente per quanto riguarda il successo assoluto, c’è una danza di punti interrogativi. Sarà una barca italiana ad accreditare alla flotta tricolore il ventesimo successo nella manifestazione? Saranno, i tedeschi che verranno a prendersi fra una manciata di ore gli applausi di un pubblico che sarà schierato sul posto di Bogliaco?. Toccherà agli svizzeri di ripetere il successo della passata edizione? Potrà, la ventinovesima Centomiglia, affidare a futura memoria la definizione di "Centomiglia dei pluriscafi»? Riuscirà ancora un’imbarcazione IOR, come già fu per Guia di Falck ad irridere, umiliandoli, i levrieri di libero disegno e libero armamento e libera velatura?

La danza degli interrogativi, con tutta evidenza, affolla la pista: il tempo di questa danza è affidato al vento secondo uno spartito che è tutto da scoprire di minuto in minuto di ora in ora, uno spartito per un’orchestra che non è di archi, ma solo di fiati che si chiamano «Peler», «Ora», «Gardesana», «San Carlo», «B oaeren», «Ander» e «Vinessa» la direzione dei quali è patrimonio di misteriosi maestri che si chiamano alte o basse pressioni. Di questi giorni fra l’altro pare d’attualità la pressione alta in fase di congiunzione con l’anticiclone delle Azzorre garanzia, teoricamente, di tempo tranquillo e regolare, affermazione coperta da una polizza di attenti, efficaci scongiuri.
Per i protagonisti che sono sull’acqua abbiamo già detto che i tedeschi e svizzeri che contano sono qui tutti. Amigo Nuovo, Gustav Gans, Xenophon, Sinbad, il nuovissimo Carrera, Yeml’O, il Super Ametist, Tu- cani svizzeri e Tucani tedeschi, super Tucani. Uno schieramento formidabile con equipaggi e timonieri formidabili. Tutti quanti si portano via una larga fetta di pronostico.

Gustavgas.jpg (14392 byte)

Gustav Gans

La parte residua, straordinariamente ridotta al calcolo delle probabilità, è delle barche italiane. In primo piano c’è Cassiopea vestita a nuovo, con nuovi armatori, nuovo equipaggio e con il timoniere dei suoi giorni felici cioè Oscar Tonoli. Nel pronostico che parla italiano c’è anche Aspide il Tucano di Rossari con Bertasio al timone, un equipaggio più concentrato che per il passato e nuove vele. In questo pronostico, checchè molti ne possono dire e perquanto le stesse due barche abbiano comportamenti che giustificano il fatto di chiachierale, vanno incluse anche West Condor e Magyar Condor entrambe con equipaggi che vengono dal mare. Nè vanno dimenticati i Falconi a condizione che, ritrovandosi bordo a bordo, non abbiano il cattivo gusto di ingaggiarsi in clinch.
A parte vanno tenuti i pluriscafi che potranno avere magari qualche problema ma che, se trovano le loro condizioni, sono capaci di dare dispiaceri a tutti ed allora Centomiglia un volto diverso. Negli altri raggruppamenti e nelle altre classi al di fuori del pacchetto di libere e pluriscafi il pronostico è sempre apertissimo e la regata scrive un racconto la chiave di interpretazione del quale resta sempre la classifica finale.

Da ricordare, per interpretare qualunque ipotesi di pronostico, che la Centomiglia è regata particolare. lo è perchè è una somma di regate e perchè il risultato di questa somma va diviso per due. C’è una regata nell’alto lago che può dare un risultato parziale e secondo logica. C’è una regata nel basso lago che può stravolgere la prima, consentire recuperi ipotizzati come impossibili, far registrare vincitore a Gargnano uno diverso rispetto a quello che era passato prima a metà regata. Questo non solo perchè c’è una parte di regata notturna, ma anche perchè, soprattutto, si ha una somma di condizioni diverse. Anche questc~ è compreso nella formula della Centomiglia, formula magica perchè di successo e di successo perchè è magica, compiutamente a livello di stregoneria. Dunque, in questo momento, più di mille uomini stanno navigando il lago e per niente in relax. C’è sull’acqua almeno un paio di TIR carichi di biglietti da centomila tale e tanto è il valore di questa flotta, non chiedeteci un pronostico certo: è un gioco che non paga e che non dà soddisfazione. Di sicuro sappiamo una cosa sola ed è che, se per carità di patria, Cassiopea è il numero uno bisogna averla in simpatia perchè, nonstante abbia buoni denti, ha intorno un branco di lupi che non perdona. Vincesse questa regata avrebbe realizzato un’impresa di tutto rilievo, ma pensate che vincere questa sera a Bogliaco è molto, molto difficile e lo è per tutti dal momento che ognuno ha validi motivi per farlo.
E una storia così quella della ventinovesima Centomiglia nella quale i lupi ci stanno a buon diritto essendo che è una Centomiglia da plenilunio, ma è Centomiglia, un qualche di straordinariamente bello, interessante e vivo, una favola che è nel tempo e fuori del tempo.

LA TRENTESIMA CENTOMIGLIA

LA DATA
6-7 Settembre 1980
IL PERCORSO
Gargnano -Torbole- Gargnano- Sirmione - Gargnano
I CONCORRENTI
272 partiti 251 arrivati

IL VINCITORE
Albatros di Fehlmann C.V.V.T. ZI

wpe1.jpg (7190 byte)                wpe2.jpg (74081 byte)

Continua con la 31° Centomiglia

Bottone.jpg (1149 byte)  Home