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Manjana di Martin Adolff, taglia vittorioso il traguardo della seconda Centomiglia.

 

 

I significati della Centomiglia del Garda

La Centomiglia ha significato e significa, innanzitutto la valorizzazione di un certo campo di acque interne quale campo di regata.

Ha conseguito tale valorizzazione sotto aspetti diversi, tutti comunque legati alla caratteristica del Garda.

Ha poi significato e significa mettere in evidenza, camminando al passo con i tempi, il mondo delle imbarcazioni e delle loro attrezzature.

Ha detto, nel contempo, senza contraddire il precedente significato, come possano esistere imbarcazioni che reggono il tempo nell'arco degli anni, che non hanno cioè età.

Si sono viste nella Centomiglia barche che, con oltre mezzo secolo di vita sulle 'spalle, creature di legno tenute dai loro proprietari con senso d'amore e di, rispetto, hanno navigato al passo con i più recenti disegni dei più celebrati architetti.

Ha anche significato e significa che, ad onta di critiche che possono essere mosse al suo campo di regata, essa si lascia dominare 'non mai da un timoniere qualsiasi o da un equipaggio qualsiasi, ma di timonieri ed equipaggi eccellenti a livello nazionale ed internazionale.

Alcuni laghi italiani, fra questi principalmente il lago di Garda, sono laghi di montagna orientati verso le pianure.Questo per dire, molto semplicisticamente, che i venti del Garda sono la risultante di un dialogo, anche contraddittorio, di condizioni meteorologiche che sono a monte e a valle, condizioni nelle quali hanno peso la stabilità od il mutare dei momenti termici.

Si è fatto tanto discutere sui venti del Garda che un uomo di vela, Duilio Allegri, umanista, ancorché medico, ne ha voluto fare uno studio. Ne ha individuati trentaquattro, che interessano il Garda nella sua estensione, più una decina che in molti casi, hanno determinato, in regata, clamorosi risultati.

 

La Centomiglia, abilmente pilotata sin dal suo nascere da Giacomino Garioni, il primo presidente del club di Gargnano. incontra subito il favore di Genova. Ha un linguaggio a livello internazionale, una formula nuova, tanti motivi di interesse non solo strettamente sportivi Gargnano, il suo secondo presidente, che è il conte Vittorio Bettoni, lo proietta poi al consiglio nazionale delle società veliche.

Con Renato Sorlini la Centomiglia consolida se stessa e la sua formula. Conosce poi momenti diversi con Gianni Colosio e con il ritorno di Giacomo Garioni. Conosce anche, se cosi si può chiamare, una leggera flessione.

Non nel senso del regresso, ma nel senso dello sviluppo. Pare cioè che abbia toccato un certo vertice e che la sua fase ascendente si sia bloccata in quel punto. Non è crisi di formula. E’ la risultante del momento di passaggio della vela italiana da una fase ad un'altra.

E’ come una barca nella fascia neutra fra due venti che si contrastano. A questo momento prende le redini del circolo Andrea Castellani, un altro gargnanese autentico, un imprenditore che guarda lontano. Applica al club ed alle sue manifestazioni, principalmente alla " Cento ", metodologie promozionali a livello industriale.C’è qualcuno che storce anche il naso, ma, come sempre avviene in tema di opposizione interna, abbraccia anche la causa. Sia come sia la Centomiglia prende quota, diventa diversa a terra e sul lago, riguadagna in consensi ed interesse, esplode.

Andrea Castellani ha schiacciato i bottoni giusti. Chi. credeva o sperava (perché, in certe cose, c'è chi si limita a credere, ma c'è anche chi ci spera) che tutto andasse in " tilt " deve rivedere le sue convinzioni o accantonare le sue speranze.

Lui fa definitivamente grande la Centomiglia e dà al suo club una precisa dimensione, anche economica.

Un bel lavoro, con il contrappunto di meravigliosi risultati a livello nazionale ed internazionale, siglati da timonieri che si chiamano Lorenzo Magrograssi (con il fratello Luciano era stato campione italiano della classe F.D.); Luciano Lievi, europeo juniores del finn e speranza olimpica; Andreino Menoni finnista fra il migliori ed allenatore, anche, fra i migliori; Antonio e Sandro Bottini.

In seguito la presidenza del club passa a Furio Castellani. Il consiglio direttivo si apre ai giovani che si sono fatti maturi, Luciano Galloni, Andrea Damiani, Giorgio Acutis.

La storia di tutte le CENTOMIGLIA DEL GARDA

 

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