La nascita del giro d'Italia è un telegramma datato 5 agosto 1908:
Indirizzato a Costamagna, direttore della Gazzetta dello sport.
La notizia era l'invenzione da Parte del Corriere della sera di una corsa a tappe tra i
migliori ciclisti.
La Gazzetta si aggiudicò la corsa, e il Corriere accettò partecipando sia al premio In
danaro che pubblicando giornalmente i risultati delle varie tappe.
Il primo giro D'Italia venne organizzato correndo tre gare alla
settimana,per diciotto tappe.
Il via venne dato il 13 maggio 1909, in quella che venne ricordata per altre vicende P.zza
Loreto.
Fu una corsa incredibile, al via ci fu una caduta in cui fu coinvolto Gerbi, un favorito,
altrettanto malandato fu Breton che andò a sbattere contro una ringhiera.
A vincere la tappa a Bologna fu il romano Beni. I due giorni di sospensione fra una Gara e l'altra, cosentiva ai corridori isolati di riparare la bicicletta,e ricevere le cure dal medico di gara.
L'ultima tappa del primo giro d'Italia partì il 30 maggio 1909. Ganna aveva accumulato un vantaggio che lo metteva al riparo da qualsiasi attacco, ma forò e quindi i suoi avversari partirono all'attacco che per fortuna di Ganna terminò ad un passaggio a livello chiuso.
L'arrivo all'arena civica fu di un diciottenne il romano Beni, mentre
Ganna conquistò il Giro D'Italia.
Il ciclismo negli anni 1910-1920 fu condizionato dalla guerra, in quel periodo vennero
alla ribalta ciclisti come Ottavio Bottecchia e Costante Girardengo che vinse due Giri nel
1919.
E nel 1923 in seguito fu la volta di Giuseppe Enrici.
Alfredo Binda nel 1925 vinse il suo primo di cinque giri, e dimostrò la sua superiorità da convincere gli organizzatori a chiedergli di non partecipare all'edizione del 1930,per manifesta superiorità.
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Gino Bartali |
Fausto Coppi |
Fiorenzo Magni |
Gino Bartali vinse nel 1936 e nel 1937 i suoi due primi giri d'Italia, gareggiava per la
legnano, nel 1940 ecco apparire Fausto Coppi che agli inizi fu ingaggiato come gregario,la
squadra era votata a lavorare per Bartali , questo per contrastare l'organizzazione della
Bianchi che aveva in Giovanni Galetti il suo uomo di punta che si aggiudicò le edizioni
del 1938 e del 1939.
Fu Pavesi, tecnico della squadra che si accorse del valore di Coppi, e gli diede fiducia
sganciandolo da Gino e facendogli fare la sua corsa, Fausto dimostrò che le attese del
Pavesi non erano malriposte e iniziò cosi la carriera strepitosa, a Fausto Coppi la prima
occasione capitò nella Firenze-Modena di quell'anno, su un segnale prestabilito di
Pavesi, Fausto operò uno scatto e con determinazione recuperò il Fuggitivo lo staccò,
per poi prendere la testa della corsa, all'arrivo a Modena, dove venne pronunciata:
La frase" un uomo solo è al comando, il suo nome è Fausto
Coppi" fu Mario Ferretti cronista radiofonico che annunciava a tutti gli appasionati
di ciclismo la nascita di un nuovo idolo. Quell'anno ( era il 1940) Coppi vinse il suo
primo dei cinque giri d'Italia.
Ma la sua fama crebbe soprattutto grazie al dualismo con Bartali, che vincerà il Giro
nuovamente nel 1946. Gli sportivi adoravano il suo essere un omone buono, meno calcolatore
di Fausto Coppi. Per la maggior parte della gente comune, sarebbe stata una
Sua vittoria ad un Tour quello del1948, a placare gli animi per l'attentato subito da Togliatti.
A fare da terzo incomodo,c'era Fiorenzo Magni che, approfittando della rivalità tra i due campioni, vinse il Giro D'Italia nel 1948,nel 1951 e nel 1955, quest'ultima venne in seguito ad un infortunio di Gastone Nencini questi durante la penultima tappa, si fermò per sostituire una ruota.
E Magni assieme a Fausto Coppi andarono in fuga sulle Coste di
S.Eusebio , conquistando il suo terzo giro. Nel 1957 e nel 1960 sarà Gastone Nencini il
vincitore, per Ercole Baldini quella del 1958 sarà un'annata da incorniciare.
Bartali e Coppi continuarono gareggiare sino a quando Gino Bartali decise di smettere,
Era la stagione 1960 quando Fausto Coppi si mise a disposizione di Gino che allora era diventato Direttore sportivo della squadra S.Pellegrino, per insegnare i trucchi del mestiere più bello del mondo, a giovani come Porteri. Ma coppi la stagione 1960 non riuscì nemmeno ad iniziarla, mori infatti il 2 Gennaio, per una forma di malaria contratta in Africa, durante una battuta di caccia.
Negli anni 60 un nuovo campione è Felice Gimondi nato a Sedrina in
provincia di Bergamo.Vince un'importante gara Francese " il tour de l'Avenir"
quindi vinse il giro d'Italia nel1967, nel 69 e nel 76, avrebbe potuto vincere di più se
non avesse trovato un ragazzo Belga che di nome faceva Eddy Merckx.
Nel 1966 è Gianni Motta che si impone davanti Ziglioli, Anquetil e Gimondi, si aggiudicò
il Giro dopo aver percorso 3976 chilometri.
Merckx vince nel 1968 è il primo Belga a scrivere il proprio nome nell'albo d'oro del Giro D'Italia, s'imporrà nel 1970, nel 72 nel 73 ed addirittura nel 1974, confermando appunto In questi ultimi tre anni il proprio strapotere rispetto ad altri corridori. Con la quinta vittoria eguaglia il record di Binda e di Coppi.
Il 1975 è l'anno della vittoria di Fausto Bertoglio bresciano come Michele Dancelli e Davide Boifava,che dopo una lotta interna alla Jolli ceramica con Giovanni Battaglin per stabilire chi dovesse essere il capitano, conquistò il Giro imponendosi su Francisco Galdos sulle rampe del mitico Stelvio.
Felice Gimondi si aggiudicò l'edizione del 1976, conquistando la
128esima vittoria nel settore professionistico.
Giuseppe Saronni conquistò il Giro con un'accurata condotta di gara era il 1979, di
veloci
E intraprendenti in quel periodo, per Giuseppe che aveva iniziato a correre all'età di 15
anni con la voglia di emergere non c'erano, e quindi naturale la sua vittoria al Giro.
Bernard Hinault nel 1980 conquistò la vittoria al Giro grazie alla sua
immensa classe,ma anche perché i Francesi si erano attrezzati con una squadra "La
Renault" che era pressochè inegualiabile.
Per Giovanni Battaglin il 1981 sarà l'anno da incorniciare, vince da dominatore la Vuelta
Di Espana, con l'Inoxpran diretta da Davide Boifava, per poi presentarsi al Giro d'Italia
con I favori del pronostico, non era facile per un carattere sensibile come quello di
Battaglin, affrontare i propri avversari, ma la condizione e la classe lo sostennero e
vinse.
Il 1982 vide la vittoriosa impresa di Bernard Hinault che si aggiudicò la corsa
annichilendo gli avversari che si accontentarono dei posti di rincalzo.
Ancora Giuseppe Saronni fu il dominatore del Giro del 1983 in
quell'occasione Fiorenzo Magni lo soprannominò Girardengnino.
Francesco Moser si aggiudicò l'edizione del 1984, nonostante sia partito nell'ultima
tappa, quella di Verona con un ritardo da Fignon di 1,24, riusci nell'impresa di chiudere
la porta all'avversario ed a infliggere 2,19 laureandosi vincitore del Giro d'Italia.
Il 1986 è stato l'anno in cui Roberto Visentini riuscì a far suo il Giro, che sembrava stregato per Il corridore di Gardone Riviera, è stato campione mondiale degli juniores, ha vinto un'infinità di corse da dilettante e Saronni lo conosce bene dato che i due hanno la stessa età.Ma ritornando ai fatti del Giro nel 1983 Saronni vinse il giro d'italia grazie agli abbuoni
E per il pasticcio di Parma, (a quell'epoca erano in pochi capaci di
essere superiori a Visentini nelle cronometro) che l'iridato Saronni vince con 30" su
Roberto Visentini.
L'anno dopo il 1984, è il periodo in cui Conconi decide quello che Moser doveva oppure
non doveva fare, gli avversari si chiamano Visentini, Fignon, oltre a Bruno Leali che
vinse la tappa di Merano. Il Giro era uno di quelli veramente piatti, l'unica asperità
era lo Stelvio,
Ma la tappa venne cancellata ( per condizioni atmosferiche incerte) sostituita con l'arrivo a Merano. Nella tappa successiva bande di intimidatori accompagnano Roberto Visentini con insulti verso l'ascesa di Selva di Valgardena sino a quando Roberto si ferma per salire sull'ammiraglia, sarà Davide Boifava e Giovanni Battaglin a convincere Visentini a tornare in corsa e a concludere anche se a 12,41 dal vincitore.
Il Giro del 1987 è stato a definirlo strano, sembrerebbe voler sminuire l'annata eccezionale di Stephen Roche, ma resta comunque il dubbio più che legittimo di un atteggiamento alquanto strano tra compagni di squadra, e nulla ha potuto Boifava team manager della Carrera dato che ambedue sia Visentini che Roche, erano alle sue
Dipendenze.I fatti si sono svolti in questo modo: Dopo il successo
ottenuto nel 86, Roberto aveva la giusta aspirazione di aggiudicarsi anche l'edizione del
87, tantopiù che al termine della tredicesima tappa, una cronometro di 46 km, vestiva la
maglia rosa, togliendola a Roche. Le gerarchie in casa Carrera assegnano i gradi di
Capitano a Visentini, per quanto riguarda il Giro, e all'Irlandese per il Tour. Tutti
d'accordo; nemmeno per sogno, Roche con in fidato Schepers, approfitta di un momento di
difficoltà nella tappa di Sappada e attacca roberto per andare a riprendersi la maglia
rosa, questo per definizione è il bello del ciclismo, ma a Roberto Visentini la cosa non
sta bene.
Il primo Americano a vincere un giro D'Italia, è stato Hampsten nel 1988, che ebbe i
merito di far scoprire la bici da corsa agli Americani, assieme a Lemond vincitore del
Tour de France nel 86.
Il 72° Giro d'Italia è stato Laurent Fignon ad aggiudicarselo dopo 9 giornate in cui
aveva difeso la Maglia Rosa.
Il 1990 l'73° edizione del Giro vide la vittoria di Gianni Bugno, che
concluse indossando la mitica dal primo all'ultimo giorno senza che nessuno, potesse
pensare a toglierlela,una 'impresa storica riuscita solo a Girardengo, Binda e Merckx.
Franco Chioccioli sopranominato "Coppino" per una strana somiglianza con il
mitico Fausto,fu primo nel Giro del 1991.
Due Giri cosecutivi vinse Miguel Indurain, quello del 1992 e nel 1993 con una tattica, che
solo i grandi campioni poterono adottare, essendo il più forte a cronometro, e
difendendosi in salita conquistò il primato grazie a quelle qualità che lo
distinguevano, per capire la grandezza di Indurain bisogna sapere che Miguel vinse dal
1991 al 1995 ben cinque Tour de France.
L'anno successivo vide il trionfo di Berzin che vinse il Giro esprimendo una grande
propensione per le corse a tappe il Russo fu immediatamente oggetto di offerte allettanti
da parte di squadre di ogni parte del mondo, perché lo cosideravano l'antagonista di
Indurain, a conclusione del Giro d'Italia del 1994, Eugenj Berzin era cosiderato da tutti
coloro che seguono il ciclismo, l'investimento da fare per i prossimi anni, purtroppo
questa
Rimase solo un'intenzione,nel 1995 fu Tony Rominger il vincitore del Giro, lo Svizzero giunge alla maturità atletica e agonistica piuttosto tardi dato che aveva iniziato non da giovanissimo, è stato protagonista
Soprattutto nelle corse a tappe, grazie alle sue qualità di scalatore e cronomen, e per la capacità di resistenza allo sforzo prolungato. Dal Giugno 1994 al settembre del 1996 è stato anche detentore del record dell'ora con Km 53,832.
Pavel Tonkov è il secondo russo ad aggiudicarsi un Giro d'Italia, prima di lui era stata la volta di Berzin, la vittoria era il frutto di un'intenso allenamento in tutte le specialità del ciclismo, non era facile mettere in difficoltà Tonkov, il1996 è stato l'anno dove ancora una volta si è sperato di avere trovato un campione veramente speciale, ma gli anni ci confermeranno che non è così.
Il Bergamasco Ivan Gotti ha vinto la Ottantesima edizione del Giro d'Italia, da sei anni nessun Italiano era riuscito nell'impresa. Alla quattordicesima tappa Racconigi-Cervinia
A 30 Km dall'arrivo Gotti scatta sul colle di Saint Pantaleon e va a
vincere in perfetta solitidine, conquistando la maglia Rosa che difende sino a Milano.
Ecco giungere l'anno 1998, Marco Pantani è dal giorno che salì in sella ad una
bicicletta che pensava che il sogno accadesse proprio in questi termini, dopo aver
dimostrato a tutti che in salita non c'è n'era per nessuno, dopo aver atteso parecchie
stagioni, vuoi per sfortuna, vuoi per quella cosa tipica dei fuori classe "la
sf
" Ebbene dopo tutto ciò, Marco riesce a far suo il giro del 1998, andando a
vincere anche il Tour di quell'anno.
Nel 1999 è Pantani il naturale favorito, al giro di fine Millenio, dopo aver dominato la corsa, ed aver vinto per distacco 4 tappe, rimarrà nella storia del ciclismo la sua rimonta nella tappa di Oropa,quando ai piedi della rampa che porta al Santuario, veniva distanziato per un problema meccanico, che riparava e scattato con la rabbia in corpo raggiunse i fuggitivi li staccò e giunse al traguardo da solo. Ma a due tappe dal termine, si trovava in testa alla classifica ed era ormai certo della vittoria,è stato squalificato dopo un controllo anti doping.
Vince Gotti Ivan della Polti, è la sua seconda vittoria al Giro.
Il 2000 è l'anno in cui almeno cinque corridori aspirano a vincere questo Giro d'Italia,
Gotti,Casagrande,Simoni, Savoldelli,Garzelli, Pantani non sarà certo il vincitore del
Giro, ma grazie alla sua generosità Stefano Garzelli da scacco a tutti i contendenti e
vince il Giro.