La carriera sportiva di Nello Pagani è stata una
delle più intense perché ha abbracciato tre epoche del motociclismo agonistico
nettamente diverse luna dallaltra. Nato a Milano lil ottobre del 1911,
Nello Pagani ha cominciato a correre nel 1927, vivendo pertanto da protagonista buona
parte dellepoca ancora per certi aspetti pionieristica, avventurosa e romanzesca che
va fino allo scoppio della seconda guerra mondiale, quindi leuforico ma
confusionario periodo della ripresa postbellica e infine il successivo decennio del
motociclismo professionistico ad alto livello e delle storiche battaglie fra
macchine italiane, inglesi e tedesche nel campionato mondiale.
Pilota pertanto di grande esperienza, Nello Pagani è stato uno dei più valorosi e
completi campioni: vanta al suo attivo, oltre a una grande serie di successi, anche
pochissimi incidenti, per il suo modo intelligente, lucido e misurato di guidare.
Una volta non si balzava alla ribalta da un giorno allaltro come si verifica adesso;
un corridore, prima di diventare un campione o anche semplicemente un assiduo delle corse
più importanti, si sottoponeva a un lungo tirocinio. Nello Pagani non sfugge alla
consuetudine e i suoi tre primi anni di attività sportiva sono principalmente dedicati a
gare minori come audax e marce regolaristiche, cui prende parte con una moto Orione
125 a due tempi, stramilanese, visto che la fabbricano a Porta Venezia.
Nel 30 e nel 31 con una 175 Ancora
prende parte alle prime corse di velocità e ne vince subito diverse, come il circuito del
Monferrato, delle Prealpi Varesine, di Gornate e la Cernobbio-Bisbino.
Nel 1932 passa alla CM con la quale ottiene affermazioni in circuito e partecipa alla
Milano-Napoli. Con la Ancora conquista la medaglia doro alla Sei Giorni
Internazionale di regolarità.
Nel 33 corre con la Miller Balsamo, altra marca milanese che monta però a quei
tempi il motore inglese Rudge 250, ed è con questa macchina che nel 1934 conquista il
primo dei suoi cinque titoli di campione italiano. Alla guida della Miller, nel 34 e
nel 35, ottiene otto squillanti vittorie fra cui la Targa Florio, la Coppa Acerbo a
Pescara, il circuito del Valentino a Torino. Nel 36 corre con la Benelli 250,
ottenendo un buon terzo posto al Gran Premio delle Nazioni a Monza, e con una Bianchi 500
con la quale è primo ad Arona.
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In quegli anni cè la guerra dAfrica e Nello Pagani, come molti altri
corridori motociclisti dellepoca, viene chiamato al servizio però tenendo conto
delle personali «attitudini» vengono tutti
messi a prestare servizio nella milizia stradale.
Nel 37, libero da queste incombenza, viene chiamato
a squadra Moto Guzzi e con le 250 mandellesi infila una serie di vittorie:sette il primo
anno, fra cui il G.P. dItalia a Roma in volata su Tenni e la Milano-Taranto. Nel
38 nuove vittorie fra cui ancora la Milano-Taranto, classe 250, e una serie di
record mondiali a Monza. Sia nel 37 sia nel 38 si laurea campione italiano con
la Moto Guzzi 250.
Nel 39 alcune vittorie di grande rilievo: la più importante è quella ottenuta al
Circuito del Lario con la Moto Guzzi Condor 500 dopo unaspra contesa con Serafini in
sella alla Gilera quattro cilindri sovralimentata; con la 250 munita di compressore è
primo al Sachsenring davanti al compagno di marca Sandri e, quel che più conta, alla
squadra della DKW. Poi sopravviene la seconda guerra mondiale.
Quando le moto da corsa possono tornare a ruggire sui circuiti, la Moto Guzzi ha solo poche macchine valide che vengono affidate a Balzarotti, da anni collaudatore-corridore della Casa; Nello Pagani deve pertanto arrangiarsi con una Condor con la quale corre in forma del tutto privata. Questa precaria situazione, qualche dissidio con la Moto Guzzi e lofferta fattagli dalla Gilera (500 000 lire allanno contro le 50 000 che la Moto Guzzi era disposta a sborsare allepoca) con- vincono Nello Pagani a cambiare bandiera, allettato soprattutto dallopportunità di guidare le quattro cilindri.
Infatti allinizio sia con le pluricilindriche
sovralimentate sia con quelle ad alimentazione atmosferica vince in Svizzera, a Ginevra e
a Mendrisio. In un circuito dove però è arrivato secondo dietro una Moto Guzzi,
lingegner Remor, progettista della quattro cilindri di Arcore, gli rivolge una frase
un po infelice: «Mi sembra, Pagani, che lei sia rimasto guzzista nel suo
animo...»; forse la frase voleva essere solo una battuta, ma Nello Pagani la prende per una insinuazione e risponde, alludendo alle difficoltà
di guidare la macchina che ha la sospensione posteriore a barre di torsione e non è certo
un portento di maneggevolezza: « Sappia, ingeg nere, che con la sua moto non si riesce a
curvare; è un cavalletto da pittore non una motocicletta».
L'incauta risposta ha come conseguenza che per due anni, pur rimanendo alla Gilera, a
Nello Pagani non verranno più affidate le quattro cilindri ma solo le monocilindriche
Saturno: il che non gli impedisce di cogliere diverse affermazioni. Nel 1946 si aggiudica
fra laltro il quarto titolo (e primo della classe 500) di campione italiano, con la
Saturno.
La rivalutazione del pilota in «castigo» avviene
inaspettatamente nella gara di Assen in Olanda nel 48. Bandirola è fuori causa per
un braccio rotto e così, piuttosto che lasciare inoperosa una quattro cilindri, questa
viene affidata a Nello Pagani. La gara è fantastica, combattuta dal principio alla fine
tra il pilota italiano e lasso inglese Leslie Graham con la AJS che al penultimo
passaggio, con un lieve vantaggio sullitaliano, sembra ormai avere in pugno la
corsa; al giro conclusivo invece è Pagani che spunta primo dalla curva che immette sul
traguardo, vincendo in modo superlativo davanti al pubblico impazzito per il susseguirsi
di colpi di scena: una grande giornata per Nello Pagani che precedentemente aveva vinto
con la Mondial la corsa delle 125. Tra i migliori risultati del 1948 va messa in risalto
la vittoria nella 125 con la Mondial al G.P. delle Nazioni di Monza.
Il 1949, ormai con le «quattro» affidategli in pianta stabile e in più un contratto che
lo impegna con la Mondial nella classe 125, è lanno delle più grandi soddisfazioni
ma anche quello dei più grandi crucci. Vince infatti con la Mondial il titolo mondiale
grazie alle vittorie ottenute a Berna e al Gran Premio dOlanda ad Assen. Nella 500,
però, per un solo punto gli sfugge il titolo mondiale più ambito che va a Graham con la
AJS per il rotto della cuffia, dopo che complessi calcoli a tavolino privano del titolo il
nostro pilota a favore dellinglese che ha in più un giro veloce a suo vantaggio:
una clausola ignota ai più e pescata dalla giuria internazionale per poter dipanare
lintricata matassa che vedeva sempre i due contendenti alla pari a campionato ormai
concluso. Pagani aveva vinto ad Assen e a Monza, era arrivato terzo allUlster,
quarto a Berna, quinto in Belgio; Graham aveva vinto a Berna e allUlster, era
secondo ad Assen e sesto a Monza.
Nel 50 i migliori risultati in campo mondiale sono i secondi posti ottenuti al G.P.
del Belgio e a quello dOlanda, entrambe le volte dietro il nuovo astro Umberto
Masetti, compagno di squadra, cui andrà il titolo. Nel 51 ancora qualche rara
comparsa nella 125 con un quarto posto al Tourist Trophy e qualche piazzamento nella 500
con la Gilera quattro (quinto in Belgio, terzo al G.P. di Francia ad Albi e ancora terzo a
Monza). Suo è il titolo italiano per la 500 quello stesso anno Pagani alterna da qualche tempo alle corse motociclistiche quelle
automobilistiche, nelle quali ottiene successi a bordo delle Maserati, disputando tournée
anche in Sudamerica, dove è molto noto presso la folta colonia italiana. E tuttavia
presente al mondiale anche se nel 52, a quarantanni, non si intromette nella
contesa fra i giovani Masetti con la Gilera e Duke con la Norton. È tuttavia sesto
ad Assen e in Belgio, terzo a Monza e quarto a Barcellona.
Nel 53 passa dalla Gilera alla MV: ha interrotto una tournée automobilistica in
Sudamerica per poter essere puntualmente al via della prima gara di campionato italiano a
Modena, ma la Gilera per lui non ha preparato la macchina. Vaghe promesse dellultimo
momento, ma alla fine Nello Pagani deve fare da spettatore. Il suo pessimo umore non passa
inosservato al conte Domenico Agusta: un paio di giorni dopo Pagani è già in pista a
Monza a provare la MV quattro cilindri con la quale ottiene subito dei tempi record.
Con la MV Pagani vincerà a Monza nel 54 una gara di campionato italiano sotto la
pioggia, quindi farà il bis a Castelfusano, sarà in seguito secondo a Senigallia e terzo
ad Hockenheim.
Nel 55, anno daddio alle corse, è quarto a Napoli e a San remo, quinto al
G.P. di Spagna. Poi a Reims sfugge a un pericoloso incidente provocato dal grippaggio del
motore in piena velocità, proprio davanti agli occhi del conte Agusta che, avendolo caro,
lo convince a rinunciare a correre per occuparsi della direzione sportiva della squadra
MV: mansione che Pagani svolgerà con grande competenza, tatto e signorilità fino al
1960.
Nel frattempo ha cominciato a correre già da qualche anno il figlio maggiore Alberto e
così Nello Pagani ha un motivo di più per continuare a vivere nel mondo delle corse. Per
otto anni ha fatto anche parte della Commissione Tecnico-Sportiva della FMI, ma poi si è
dimesso trovando un certo ((immobilismo,, nel massimo ente motociclistico italiano.
Pagani non ha mai smesso di adoperare la moto anche in età non più verde e questo stato
di allenamento lo ha indotto a prendere parte al Giro Motociclistico ditalia del
1967, con formula mista velocità-regolarità. E chi è risultato il vincitore assoluto?
Nello Pagani, con una Norton Commando 750.
Pagani vive attualmente a Bresso, alle porte di Milano, con la moglie Rita, dalla quale ha
avuto due figli: Alberto, che ha continuato le gesta paterne, e Giorgio che saggiamente
non si interessa di moto. Dopo avere aperto e gestito per alcuni anni un ristorante di
lusso a Milano, Pagani è passato ad occuparsi della vendita di automobili.
Oggi è un uomo dal fisico integro e dalla mente limpidissima, con un bel modo di parlare
pacato ma incisivo, che si è sempre tenuto in forma (niente fumo, niente alcol) come ai
tempi in cui correva. E la tipica figura del campione sportivo che chiude in bellezza dopo
una carriera limpida e pulita; è un uomo dallanimo buono e generoso, pronto a dare
consiglio e aiuto a chiunque ne abbia bisogno.
Ebello e confortante pensare che la carriera di corridore motociclista può portare a una serena e attiva maturità come quella che Nello Pagani ha raggiunto. Nel garage di casa, a dispetto delletà non più verde, cè sempre una pluricilindrica di grossa cilindrata per qualche bella gita domenicale.
Bradlwarter Paolo +39 335 5845144