Logo_La_notizia.jpg (10368 byte)


Un Campione                      image

 ERCOLE BALDINI nasce il 26/01/1933 a Villanova, un paese a 5 Km. da Forlì.

A 17 anni lascia gli studi ed inizia a pedalare, questa era la sua grande aspirazione. Era il 1951 quell'anno Ercole vinse 6 corse, e giunse terzo al campionato Italiano categoria allievi.

 

Nel 52- 53- 54 gareggiò fra i dilettanti con poche vittorie ma significative, la sua pedalata. Aveva quel qualcosa di magico, che lo fa apparire al di sopra dei suoi colleghi. Verso la fine del 1954, batte il record dell'ora con Km. 44,870.
Fu il tecnico Giovanni Proietti, che indicò a Baldini come operare per esprimere le sue potenzialità.
Lo iscrive al campionato Italiano di inseguimento, che per quell'anno si teneva a Milano al velodromo Vigorelli era i 1956. Raggiunge la finale ed incontra Faggin, che due anni prima vinse il campionato del mondo, quindi un avversario di tutto rispetto, Ercole vince anche se nella parte finale della prova rallenta inspiegabilmente giungendo a un solo decimo dal record del mondo.

Due mesi dopo a Copenaghen durante i Campionati del Mondo, s'incontrano di nuovo, per Faggin è l'opportunità della rivincità, ma anche ad Oldrup fu Ercole a salire sul podio più alto.La naturalezza con cui piegava gli avversari (senza mai ridicolizzarli) aveva dell'incredibile, e Giovanni Proietti aveva gia programmato quello a cui avrebbe potuto aspirare Baldini.

Il Record dell'Ora, che aveva stabilito nel 1954 doveva essere battuto per avvicinare Jacques Anquetil, che lo aveva strappato a Fausto Coppi un record che durava da 16 anni. In un Vigorelli stracolmo di appassionati Baldini tenta di battere il primato del Francese, passano i minuti ed Ercole esprimendo la propria potenza sui pedali stabilisce il nuovo record in 46,393 Km.

La stagione non e finita e Baldini pensa gia alle Olimpiadi Australiane, dove Ercole adottò una tattica del tutto nuova per un corridore dalle sue caratteristiche, stacca tutti su di una salita e si presenta sullo striscione di arrivo da solo.

Il 1957 è l'anno del passaggio al professionismo, Baldini deve dimostrare quanto di buono aveva fatto tra i puri, l'occasione è in una tappa del Giro D'Italia di quell'anno, dove infligge agli avversari nella tappa a cronometro distacchi inpensabili e mandando fuori tempo massimo una ventina di corridori, costringendo la Giuria a ricorrere a cavilli legali per riamettere i ritardatari, al termine del Giro D'Italia sarà terzo. Si aggiudica in seguito il Giro del Lazio, il Giro di Romagna , il Campionato Italiano, ed in coppia con Coppi il Trofeo Baracchi, ultimo successo di prestigio per il campionissimo.

Nel 1958 Ercole deve confermarsi, al Giro D'Italia di quell'anno alla seconda tappa conquista la maglia rosa . Nella tappa che parte da Cesena davanti ai suoi corregionali, Baldini compie quello che nessuno si aspetta, manda la squadra all'attacco nel tratto in pianura, obbligando gli scalatori quali Gaul e Bahamontes ad un lavoro supplementare per mantenere il ritmo imposto alla tappa dagli uomini di Baldini ,l'attacco avviene dopo Verona sulle prime rampe che portano a Boscochiesanuova, Ercole sferra un attacco che non ammette repliche , e va a vincere in solitario, questa viene considerata a tutt'oggi una prova di grande carattere, capace di vincere in qualsiasi specialità, confermerà questa constatazione vincendo il tappone dolomitico e conquistando la maglia rosa finale e aggiudicandosi il Giro D'Italia del 1958. Quell'anno non partecipa al Tour per prepararsi per il campionato del Mondo che si svolse a Reims.

Le cronache indicano in Fausto Coppi l'artefice della vittoria di Baldini, sta di fatto che Ercole andò in fuga durante i primi chilometri di corsa, e si aggiudicò la maglia irridata, fu quello il momento in cui raggiunse il massimo per un corridore professionista. A noi piace ricordare Baldini così come lo abbiamo descritto. Un'atleta che ha dominato su tutti i percorsi senza mai umiliare i propri avversari. Ercole Baldini concluse la carriera ciclistica al Trofeo Baracchi del 1964.

 Bottone.jpg (1149 byte)    Home